Dall’istruzione alla sanità, passando per il sostegno ai carcerati e a tutti i bisognosi: 20 anni di solidarietà

Chi ha conosciuto Manina Consiglio non può dimenticarla.  

Non perché sia una persona apparentemente speciale, ma semplicemente perché i racconti di quanto ha realizzato in Madagascar non ha eguali e lascia dentro la nostalgia del bene e della promozione umana.  

In venti anni dall’istruzione all’assistenza sanitaria, passando per il sostegno ai carcerati, ai bisognosi è giunta a promuovere il suo territorio fino a creare uno splendido villaggio turistico finalizzato all’autonomia finanziaria della popolazione locale.  

Originaria di Vietri sul Mare, ha insegnato filosofia a Napoli fino a quando, ritiratasi dal lavoro, decide di trascorrere un breve periodo di vacanza in Madagascar.  

Mai avrebbe immaginato di restarvi per oltre venti anni realizzandovi numerosissime opere semplici, ma che hanno cambiato la vita di migliaia di persone.  


Nel 2001 la sua prima Scuola Materna gratuita Tsaiky Tsara, che vuol dire 
bambini buoni, e oggi le scuole materne, elementari e secondarie ubicate a Nosy Be e sulla grande isola del Madagascar sono ben 252.  

Al ritorno in Madagascar, dopo la sua prima vacanza, Manina vive l’isola e ne conosce il disagio profondo sconosciuto ai turisti che hanno i loro circuiti lontani dalla sofferenza e dall’alienazione.  

Inizialmente ha provveduto alle necessità dei bambini in prima persona, con fondi personali. Poi amici, conoscenti, suoi ex studenti hanno cominciato ad apprezzare la bontà di opere realizzate con pochi spiccioli, senza organizzazione né intermediari.  

È così che la carità vissuta è diventata stile per tanti coinvolgendo migliaia di persone che ricevono assistenza e soprattutto la restituzione della dignità.  

Solo nel 2004 decide di costituire un’associazione no profit per tenere in vita e ampliare le opere realizzate.  

Lo stesso anno viene insignita del riconoscimento di Chevalier de l’ordre national de la République du Madagascar e, nel 2008, il Presidente Napolitano le conferisce l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti 

Lo stesso anno, tra gli altri riconoscimenti, riceve a Cava de’ Tirreni il premio Mamma Lucia.  

Intanto la sua opera si estende e sul modello semplice e spontaneo di rispondere ai bisogni della popolazione vede accrescere il numero di persone aiutate a ritrovare la strada per emanciparsi.  

Il numero di studenti scolarizzati nelle scuole, che lei costruisce e dona alle autorità locali pur vigilandone l’uso corretto, giunge a 13mila.  

Oltre ai licei classico, tecnico-professionale per Elettricisti, Meccanici ed Elettrotecnici, e per Operatori turistici, fonda una scuola agraria e istituisce corsi di alfabetizzazione per adulti, tanto in città quanto in prigione oltre a una biblioteca aperta a tutti.  

La sua opera instancabile ha favorito l’assunzione di ben 200 docenti da parte dello Stato che ha dovuto riconoscere la bontà del modello proposto da Manina.  

Dopo l’aiuto concreto alle persone più povere che hanno ricevuto i mezzi di sussistenza per una vita più serena, l’altro aspetto curato da Manina è stato quello sanitario.  

Le cure sono tutte a pagamento in Madagascar e anche un piccolo problema a causa della mancanza di mezzi economici può diventare una malattia grave talvolta causa di morte o di invalidità.  

Nell’Ospedale pubblico della città (Hell Ville) è stata costruita la stanza per il chirurgo, due stanze a pagamento con toilette interne, una Maternità, uno studio dentistico. La costruzione di una sala operatoria nell’ospedale locale, l’acquisto di un’ambulanza, visite, medicinali e interventi chirurgici gratuiti, tre dispensari per i farmaci, piccoli interventi autorizzati dal Ministero della Salute malgascio, una sala parto nell’ospedale di Hell Ville, latte in polvere o concentrato per bambini le cui famiglie non hanno la possibilità di comprarlo.  

L’assistenza sociale è per Manina un diritto per tutti. L’assistenza ad anziani e paraplegici è vissuta in modo particolare in una casa con personale specializzato che offre vitto alloggio e assistenza sanitaria. Alle trecento persone che segue, Manina garantisce 10 kg di riso ciascuno ogni mese. Tra le necessità che ha individuato sul territorio vi era lo stato in cui versavano i carcerati. Ha portato l’acqua al carcere di Hell Ville e ha costruito tre vasche.  

Si è occupata anche della loro alimentazione: un sacco di riso da 60 kg al giorno, carne, pesce, fagioli per ben quattro volte la settimana, oltre ai vestiti e ai medicinali.  

Con gli aiuti ricevuti, è riuscita a costruire un’altra ala nel carcere di Hell Ville e un centro di rieducazione dei minori finalizzato al loro reinserimento sociale.  

Ha coniugato così il risollevamento dello stato di prostrazione in cui versavano con la prospettiva del dopo carcere.  

 A chiunque bussi alla sua porta vengono offerti ascolto e assistenza fin dalle prime ore dell’alba. Tuttavia a Manina tutto questo non è sembrato sufficiente. Preoccupata dell’emancipazione della sua gente, ha pensato di sviluppare il turismo in luoghi meravigliosi perché i viaggi diventassero solidali e fornissero il necessario a un popolo in difficoltà.  

Costruisce allora dieci bungalow e cinque camere della Pensione La Merveille, intestati all’associazione malgascia Tsaiky Tsara, per una gestione autonoma del Turismo Solidale. I proventi sono utilizzati per tutte le necessità della popolazione malgascia.  

A questo ha affiancato un campo da basket, sei campi da bocce e due toilette pubbliche.  

La cucina, assicura Manina ai tanti turisti che si avvicendano nella sua struttura, è anche napoletana. Si gustano piatti tipici della nostra regione in una terra lontana divenuta più vicina grazie all’ambasciatrice Manina che ha portato un po’ del cuore del Sud e di Napoli in questo angolo di paradiso che necessita dell’aiuto di tutti per rendersi autonomo e vivere a pieno la propria vita.  

Con grande orgoglio Manina afferma che quest’anno ben 37 dei suoi studenti hanno superato la maturità e si sono iscritti all’università pubblica malgascia.  

Il Ministero del l’Istruzione le ha conferito il Riconoscimento per il “Prezioso contributo nel miglioramento dell’Educazione nel Madagascar di cui va fiera, ma a renderla entusiasta è la costruzione, con fondi ministeriali, di un grande Centro per la Rieducazione di 36 minori e il loro reinserimento sociale, che così potranno continuare i loro studi e costruirsi un avvenire.  

Un ulteriore tassello nel grande mosaico della carità costruito grazie alla tenacia di una persona che continua a dire di non aver fatto nulla di speciale che chiunque avrebbe fatto al suo posto. C’è da crederle?   

fonte: www.cronachedellasera.it