I “bambini buoni” di Manina Consiglio  

Grinta targata Posillipo, il sole del Madagascar che si riflette sul volto.  

Manina Consiglio è in Italia per parlare della sua associazione, “Bambini di Manina del Madagascar“, nata nel 2004, che tanto ha contribuito in questi anni a innalzare il livello di scolarità e diffondere tra i giovani la speranza in un futuro migliore. Oggi le scuole fondate da Manina, le “Tsaiky Tsara” sono quasi 200 e consentono a 11mila  bambini di accedere gratuitamente all’istruzione.   

“La formazione umanistica mi ha aiutato moltissimo”, dice Manina Consiglio, l’angelo di Nosy Be, la località del Madagascar dove vive da 11 anni. “Sono una professoressa di filosofia in pensione che cercava il buen ritiro e ha trovato invece la responsabilità dell’impegno quotidiano verso chi è meno fortunato di noi”.   

“Quale è stata la scintilla che è scoccata tra lei e il popolo del Madagascar?”, le chiediamo al telefono  (Manina è in Italia per una serie di conferenze). “Ho sentito l’urgenza di dedicarmi ai bambini, al futuro della società” , risponde con semplicità.  

Ha iniziato nel 2004, prestando il proprio denaro per finanziare le scuole esistenti. “A Ambatoloaka, il mio villaggio, ho mandato la prima volta a scuola 80 alunni”, ci racconta.   

Quando incontra le prime difficoltà, Manina decide che è tempo di costruire una propria scuola senza interferenze e discussioni con le autorità locali. Le inaugurazioni, da allora, si moltiplicheranno e gli “aiuti di parenti e amici non bastano più”.  

Nasce così l’associazione “Bambini di Manina del Madagascar“, a cui aderiscono volontari da tutto il mondo, anche turisti che arrivati a Nosy Be si sentono attratti dallo spirito di  servizio.   

Il nome delle scuole fondate da Manina è “Tsaiky Tsara” che in malgascio significa “bambini buoni“. Ogni  scuola nasce su richiesta del capo del villaggio che presenta una lista dei bambini interessati. Tutti i potenziali alunni hanno diritto alla retta gratuita e al materiale didattico. Ogni scuola segue il programma didattico malgascio-francese e gli insegnanti sono tutti locali. Sono, in totale, 199 le scuole gratuite e più di 11mila i bambini che vi studiano.   

“E’ importante – ci dice l’angelo di Nosy Be – non sovrapporsi alla cultura locale, occorre rispettare gli usi e i costumi del luogo, niente cemento, ma capanne che risultino vivibili e non deturpino l’ambiente. Aiutare il Terzo mondo – ci spiega – non è omologare le persone ai nostri modelli di rappresentazione del mondo, ma potenziare quelli esistenti”. Mai concetti filosofici sono stati usati in modo così concreto. Brava Manina.   

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/