CARI AMICI,

So che siete stati tutti in vacanza, perciò ho aspettato un po’ prima d’inviarvi la mia lettera. Ora ben riposati, riprendiamo i contatti!!

SCUOLA

E’ terminata la scuola di Fascenne, vicino all’aeroporto. L’abbiamo riabilitata completamente e così ad ottobre i bambini potranno tornare tranquillamente nella loro “ vecchia” scuola rinnovata, senza dover fare chilometri e chilometri a piedi, come l’anno scorso.
Prosegue la costruzione della nuova grande scuola (13 aule), nel villaggio di Ampassindava, dove andranno tutti i bambini che prima andavano ad Ambatoloaka (mio villaggio) (vedi lettera di luglio).

Il tetto è in costruzione. Quando si alza il tetto si usa mettere un bouquet di fiori, che si bagna con il miele e un po’ di rhum, il resto lo bevono gli operai (così lavorano più allegramente dopo). Ora è quasi tutto completo e si comincia il pavimento.

La materna con due classi è già terminata

Curiosità solita!: pensavo di lasciare almeno una materna nel mio villaggio, per i bambini di 3 anni. Cominciate le iscrizioni: tutti (per ora) hanno iscritto anche i figli di 3 anni ad Ampassindava, perché così andranno a scuola con i fratellini più grandi! Vedremo!
Sono iniziati, sempre a Ampassindava, gli scavi per due pozzi, uno al Nord e uno al Sud della scuola. Quello al Nord servirà anche al villaggio, quello al Sud per gli alunni. (Per ora prendiamo l’acqua per il cemento del pavimento della scuola.)

Alla Scuola di agricoltura sono cominciate le iscrizioni

per il nuovo anno. E’ stata organizzata una festa, con l’invito alla popolazione, per pubblicizzare la scuola. I genitori aspettano per fare le iscrizioni! (053) Le iscrizioni continuano! Ma la cosa più importante per me, è stato il “pollaio” finalmente finito!!

Ci sono già i pulcini e le galline che covano. E’ cominciato anche l’allevamento.

CARCERE 

Come vi avevo detto precedentemente avevamo portato pittura e pennelli ai detenuti, perché abbellissero con dei murales le loro tristi celle! E il risultato non è stato niente male!

Ieri è entrato con me il medico ispettore (la moglie è la dottoressa che visita i detenuti), perché gli avevo parlato dei murales e voleva vederli.
Era sabato, il giorno in cui portiamo la carne etc (l’altro giorno è il martedì). Abbiamo visto che il riso era già in pentola! Bene! Gli ho mostrato le tre vasche piene d’acqua, dove i carcerati si possono lavare e prendere l’acqua per lavare i panni. Sapeva che le avevo costruite io, dopo aver portato l’acqua….(ma è bene ogni tanto ricordarlo). Non vi ho detto che il riso ormai resta, un’altra volta, nel magazzino, visto che ho fiducia nel nuovo guardien chef! Gli ho detto più volte che lo ritengo responsabile!
Porto 15 sacchi al mese da 60 kg e ne prendono metà sacco al giorno, cioè 30 kg. Per ora tutto bene, mi hanno detto i detenuti!
Il medico-ispettore e’ rimasto molto colpito, non solo dai murales, ma anche dalla familiarità e dalla gentilezza con cui i detenuti
mi salutavano, venendomi incontro, “ Maman”! Gli ho ricordato che sono la maman di tutti i malgasci, quindi anche dei carcerati!
Poi i carcerati mi hanno chiesto un pallone nuovo, mostrandomi quello vecchio tutto rotto, una macchinetta taglia- capelli, pure quella rotta,
e poi …le sigarette, che era tanto tempo che non portavo! (ho mandato subito Ismael a comprare il tutto).
Il medico ispettore si è poi fermato a parlare con l’infermiere (non troppo amato da me, dopo la morte del ragazzo, v.lettera precedente) e un detenuto allora gli ha detto “ Se siamo vivi, non è per le medicine, io neanche ci vado da “quello”, è solo con la nutrizione che ci salviamo” , facendo segno verso di me e poiché il medico lo guardava, gli ha detto “ Io sono malato, ma aspetto di uscire da qui per curarmi, non ci vado da quello, ci salviamo solo grazie alla nutrizione” e continuava a guardare me. L’Ispettore non ha aperto bocca, così siamo usciti. Gli ho spiegato poi l’episodio del ragazzo morto, di cui era a conoscenza e mi ha confermato che l’infermiere ha chiamato sua moglie quando non c’era più niente da fare. Infatti la dottoressa ha potuto solo confermarne la morte. Ho poi accompagnato il medico a casa. Credo che sia bene, che, ogni tanto, anche “le autorità” conoscano da vicino i problemi della loro gente. La prossima volta lo chiamerò quando darò il riso agli indigenti in città(ogni 12 del mese)!!

SOCIALE

A questo proposito, ancora una volta, devo dirvi che la lista del riso aumenta sempre! (v.foto riso a casa mia).

Sono tanti i vecchi che ne hanno bisogno! Quelli della nostra casa, sono sempre felici e allegri, non hanno problemi!

Le brave donne tutte le mattine vengono a casa mia per vendere, chi il pane,

chi la frutta,


e mi “assalgono” letteralmente per vendere i loro prodotti. E’ una lotta giornaliera, anche perché entrano tutte insieme !

Poi c’è quello che vende il pesce

poi quello della carne (cinghiale)

VISITE OCULISTICHE

Anche questo Agosto, come tutti gli anni, sono venuti i bravi e simpatici ottici della Visione-onlus, tre di Torino e uno di Arezzo e hanno visitato a casa mia 105 persone, dando a tutti gli occhiali! 

Ma poverini, bravi, era l’ultimo giorno ed erano “distrutti”. Avevano già fatto 10 giorni di visite! Un grazie veramente di cuore!

QUOTIDIANO

Poiché sono tante le cose da decidere, facciamo spesso le riunioni con l’ Afotsama a casa mia.

Anche se alcuni soci sono partiti (con mio grande stupore e delusione) e dovranno essere sostituiti, l’Associazione malgascia continua. Non è facile, ma non bisogna arrendersi!
E’ una prima esperienza e bisogna farsi le ossa! Credo che sia veramente importante che i malgasci stessi possano gestire quanto iniziato da me e credo che sia anche giusto! La verità è che sono tante le cose e i problemi che si presentano ogni giorno e io sono abituata, da sempre, a gestire il tutto, mentre ognuno di loro ne gestisce solo una parte. Per es.il dottore si occupa dei dispensari, il direttore si occupa dei problemi della scuola, Ismael del sociale, e fanno tutti capo a me….ma è importante che poi ognuno conosca cosa ha fatto l’altro e così via..perciò le riunioni… …devono abituarsi a parlare tra di loro!!
Poi ci sono i banchi da costruire, quelli da aggiustare, le nuove scuole da costruire e quelle da riparare, il malato da mandare al l’ospedale per un’operazione e quello da inviare al nostro ambulatorio per una semplice ferita, quello che ha mal di denti, la donna che non ha il latte a cui diamo il biberon e il latte, i vecchi e i paraplegici con tutti i loro problemi , le iscrizioni per l’anno scolastico nuovo, gli atti di nascita da chiedere e i grembiulini da dare, il vitto da portare in carcere e i detenuti che dobbiamo far tornare a casa quando escono dal carcere, … e così via!
La gente ha bisogno di essere ascoltata, ha problemi di tutti i generi e viene con la speranza che tu glieli possa risolvere, (cosa che in genere avviene), e se ne vanno sollevati , con un sorriso di gratitudine.
Tutto questo parte da casa mia, dove arrivano tutti da sempre ! I Malgasci proprio a questo si devono abituare, e si abitueranno certamente, a gestire cioè “ il quotidiano”. ! Non è facile, ma stando con me, giorno per giorno, impareranno! (non per niente ero una brava professoressa!).

Vi saluto tutti con un grande abbraccio che arriva fino all’Italia!!! 
Un bacio.
Manina