Il popolo Malgascio è in ginocchio, e purtroppo non è finita qui. Sono giorni che in Madagascar si contano danni e vittime di Ana e Batsirai, i due cicloni che si sono susseguiti sull’isola la scorsa settimana. I danni: L’impetuoso ciclone, dopo aver investito Mauritius, si è abbattuto sabato sera sulla costa orientale del Madagascar, con venti che hanno raggiunto i 235 km/h e forti piogge, causando onde altissime che hanno spazzato via in pochi minuti interi villaggi. Ad oggi si contano 55 mila sfollati e danni devastanti all’agricoltura dell’isola già gravemente colpita dalla siccità.  La tempesta tropicale Batsirai vista dal satellite

In arrivo altri 3 cicloni

Il popolo Malgascio sta vivendo giorni delicati, in un posto dove già tutto è più difficile, neanche le perturbazioni meteo hanno clemenza. Da poche ore infatti, è arrivata la notizia che si stanno per abbattere altri 3 cicloni. Il Madagascar è uno dei Paesi più poveri del mondo, con circa il 42 % dei bambini dell’isola che soffre di malnutrizione cronica, anche in assenza di disastri naturali. L’agenzia nazionale per la gestione delle calamità, Bngrc, ha specificato che 87 persone sono morte nel distretto di Ikongo, vicino alla costa orientale dell’isola.

Importanti ripercussioni anche per l’istruzione

Scuole chiuse, Manina Consiglio: ” sono giorni che le scuole sono chiuse, la corrente elettrica non è disponibile salta frequentemente, siamo abituati qui, ma  ogni anno la natura ci mette a dura prova! “ Disastro Ciclone Madagascar Le agenzie umanitarie si preoccupano di garantire acqua pulita e hanno iniziato a installare dei sistemi per la sua purificazione, visto che le malattie legate all’acqua sono il rischio maggiore per la salute dopo le tempeste tropicali.  Le persone che sono rimaste lì sono quelle le cui case sono ancora allagate o completamente distrutte. SIAMO IN MOMENTO MOLTO DELICATO  SOSTIENI i bambini di Nosy Be tramite l’Associazione umanitaria, effettua una libera donazione inserendo il CODICE FISCALE 97419350588

Te ne sarò veramente grata.

  • Fonte: Opera News
  • Fonte: RFI