Cari Amici,

Anche questo mese è stato di “pieno” lavoro!
La scuola è cominciata l’8 ottobre. Le Aule finalmente pronte: alcune completamente “nuove” e le altre tutte “riabilitate”.
Le iscrizioni sempre più numerose. Le strade di Nosy Be, come ogni anno, si sono riempite di migliaia di grembiulini rossi. Solo ad Ampassindava oramai ci sono cinque materne! Devo ringraziare veramente l’ONLUS “AMICI DI BOLOGNA” che, quest’anno, con il loro contributo, mi hanno dato la possibilità di costruire ancora due materne in più! Se leggete la lettera di settembre e guardate le foto, vedrete che ci sono 60 bambini per classe all’inaugurazione delle due materne nuove, con la presenza degli “sponsor” venuti appositamente da Bologna, per tagliare il nastro! Il problema è che, giorno dopo giorno, le classi si sono riempite sempre di più, così che invece di 60 bambini per classe, come avevamo deciso, ne ho trovati 70 e, come al solito, le maestre non dicono niente, anzi me lo nascondono, tutte fiere di avere 10 bambini in più! Sarà che le ultime costruite sono così carine? Guardate le foto e vi accorgerete come sono affollate. Sarò costretta a costruirne ancora l’anno venturo!! Speriamo che ci pensino ancora gli AMICI DI BOLOGNA, che sono stati così gentili e disponibili! (perdonatemi questa sfacciata sviolinata!). Così tra Materne e Primarie siamo arrivati a più di 1.300 alunni soltanto ad Ampassindava. VEDI LA GALLERIA

Anche ad Ambondrona abbiamo dovuto formare una classe in più nelle Superiori, che arrivano così a 650 allievi. Per fortuna che abbiamo già ricostruito la classe incendiata l’anno scorso! Gli allievi arrivano da tutta l’isola, perchè le Superiori sono molto care e pochi se le possono permettere! Sempre affollate le primarie! Così ad Ambondrona, abbiamo ancora 1.200 allievi! Ci sono ancora tre villaggi che ci chiedono, viste le nuove iscrizioni, di costruire ancora una classe ciascuna, non so se sarà possibile, perchè non dimenticate che stiamo ricostruendo anche le 5 classi incendiate a maggio scorso.(vedete lettera di maggio). Pensavo veramente che fossero finite per quest’anno tutte le costruzioni e invece ancora nuove richieste e logicamente anche i banchi nuovi da costruire sembrano non finire più!!
Non dimentichiamoci delle scuole alla Grande Terre!! Abbiamo costruito, anche là, ancora tre scuole nuove ad Ambilobe, una materna ad Adhaibo e abbiamo trasportato i banchi con un butri (quelle grandi barche con una vela latina immensa!). Nella prossima lettera vi dirò con precisione quante scuole in Madagascar. Vi ricordo che tutte le costruzioni, vengono fatte sempre su richiesta dei villaggi e sono sempre tante le lettere che mi arrivano, con tanto di timbro del capovillaggio, del sindaco, del sottoprefetto e il numero e il nome dei bambini, le firme dei genitori…(molti firmano con l’impronta del pollice o dell’indice tinta di rosso, che è il colore del timbro statale). Loro non hanno potuto studiare, perchè lo studio era privilegio di pochi, ora che ci sono le nostre scuole gratuite, sono felici di poter mandare a scuola i loro figli, perciò tante richieste! Come dire di no!!
E non dimentichiamo il Liceo Tecnico! Tra giorni finiamo le Officine e poi siamo pronti all’inaugurazione!! Vedrete! VEDI LA GALLERIA

Anche nell’altra lettera vi ho parlato del nuovo dispensario-ambulatorio nel villaggio di Andranobe, sulla strada dell’aeroporto, ma molto molto all’interno, con una strada infernale, dove sono completamente isolati e c’è un taxi che arriva la mattina e uno nel pomeriggio. Per chi avesse avuto bisogno di un aiuto medico, c’erano chilometri da fare a piedi, per poter arrivare alla strada asfaltata e poi sperare nel passaggio di qualche taxi e andare così all’ospedale della città. Ma qui avrebbe dovuto pagare la visita, poi le medicine e tutto il resto e così preferivano rimanere nel loro villaggio e morire eventualmente, ma era una scelta obbligata! Quando abbiamo costruito la scuola materna qui, ci arrivò, dopo poco, la richiesta anche di un dispensario, con la descrizione di tutti i seri problemi loro e dei villaggi limitrofi. (Chi di voi è venuto alla distribuzione del riso agli indigenti, si ricorderà bene la situazione di queste persone! ). Abbiamo allora adattato la prima capanna disponibile, (pagando un affitto) per aprire un ambulatorio. Nelle lettere degli anni precedenti, ci sono anche le foto della riunione con quelli del villaggio.

Vi ho fatto questo piccolo riassunto per dirvi che ora abbiamo costruito un bel dispensario VEDI LA GALLERIA
grazie, come al solito a voi, Cari AMICI! Come potete leggere dalla targa esposta, il dispensario è stato costruito grazie alla collaborazione del Liceo scientifico “U. Morin”. Quando l’anno scorso andai a Venezia per un evento, si avvicinò Angelo Sentieri, un prof.del Liceo, appunto, per chiedermi come poteva aiutarmi. Io a questa domanda resto sempre senza parole, perchè veramente lo penso e lo dico apertamente, che “Qui ci serve tutto e non ci serve niente, perchè siamo abituati a fare a meno di tutto”. Non è uno scioglilingua, è una grande verità! Vi porto un piccolo esempio: quest’anno abbiamo la luce tutti i giorni (almeno finora, da quando sono arrivata), ma in tutti questi anni siamo stati, tante volte, con le candele, i lumi a petrolio. Chi è venuto a cena da me, negli anni scorsi, quante volte ha mangiato a lume di candela? Era molto elegante certo, ma non troppo comodo! Che dire dell’acqua? A volte non c’era proprio, avevo una riserva di acqua che funzionava con un motore, ma quando non c’era la corrente, non c’era neanche l’acqua! E la sera, quando scrivevo l’email e la lettera mensile a voi, Cari Amici, avevo una torcia sulla testa, una candela a destra e una a sinistra e dovevo fare presto per non fare finire la batteria del computer! Eppure, non mi sono mai lamentata…. siamo abituati a fare a meno di tutto! E adesso faccio a meno anche di…avere una casa! Vivo benissimo nel mio bungalow, se non fosse pieno di pacchi, di quaderni…e ho approfittato per migliorare tanto il turismo solidale! VEDI LA GALLERIA 

Per il carcere, risolto (o quasi) il problema della nutrizione,(i detenuti stanno lavorando la terra,) rimaneva il problema del sovraffollamento. Se infatti prima erano 70 nella stessa cella e dormivano uno a fianco dell’altro, su di una stuoia, ora i detenuti sono diventati 140, il doppio giusto! Ho domandato ad un detenuto che era uscito dal carcere, come facessero a dormire in quella cella in tanti, mi ha risposto che se prima dormivano stesi ognuno sulla propria stuoia, ora dormono tutti su di un fianco!! Non ho quasi dormito per tutta la notte a questo pensiero! In realtà lo avevo già chiesto alle guardie carcerarie, che ridendo mi avevano risposto che dormivano uno sull’altro! Ho avuto così un’idea per risolvere il problema!! Proprio nel cortile, c’è un vecchio edificio abbandonato, con delle grosse mura, senza tetto, VEDI LA GALLERIA , di 40mt su 7mt. Ho così pensato che si poteva ricavarne un’altra stanza, abbattendo la metà dell’edificio per recuperare una stanza nuova di 20mt su 7mt. Come potete vedere i lavori sono già iniziati, ci lavorano 9 detenuti. Una metà è già stata abbattuta e ora stiamo facendo il pavimento e la nuova parete, poi il tetto….
Nella prossima lettera, vedrete, spero, la costruzione finita! Bella idea , non è vero? In genere realizzo tutto questo con il solito “Raggio verde”che vedo al tramonto, invece ieri sera ho incontrato una bellissima eclissi di sole! Guardate che foto!! VEDI LA GALLERIA
Devo fare presto a finire tutto, perchè a fine novembre torno in Italia! Ci sono degli eventi già organizzati per il mese di dicembre!
Guardate tra “gli eventi”!

Allora a presto!
Un caro abbraccio.
Manina